Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2023: coltivare usando meno acqua

  • Oct 16, 2023
  • By quasani ufficio
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Ogni anno il 16 ottobre ci si riunisce per confrontarsi su un tema importantissimo e delicatissimo: l'alimentazione

Da sempre l'uomo è ciò che mangia e l'approvvigionamento di cibo è uno dei bisogni primari dell'essere umano.

Quest'anno il tema scelto strizza l'occhio anche alla spinosa questione del cambiamento climatico.

La risposta a cui rispondere sembra semplice, ma non lo è affatto.

Si può coltivare la terra risparmiando sul consumo di acqua? 

“L’acqua è vita, l’acqua ci nutre. Non lasciare nessuno indietro”, vuole porre l’attenzione sulla necessità di tutelare le risorse idriche del Pianeta da cui dipende la vita sulla Terra.

Queste sono sempre messe più in crisi, infatti, dalla rapida crescita demografica, dall’urbanizzazione, dai cambiamenti climatici, dall’inquinamento, dalla cattiva gestione.

L'agricoltura è il settore che ad oggi richiede più consumo di acqua ed è proprio in quel settore che bisogna lavorare. 

Una risposta alla necessità di coltivare con meno acqua può essere data dall'aridocoltura.

L'aridocoltura: una soluzione alla mancanza di acqua

Siamo in un periodo storico in cui ogni bisogno umano può essere soddisfatto sfruttando le ingenti innovazioni tecnologiche che ogni giorno si sviluppano in ogni parte del mono.

Anche in agricoltura, la tecnologia può essere molto utile nel perfezionamento di tecnologie in grado di migliorare la gestione del suolo.

Esempio virtuoso è l'aridocoltura: è una tecnica di coltivazione che agisce sul terreno aumentandone la capacità di trattenere l'acqua in profondità, creando riserve idriche e evitando la dispersione.

Si parla di pratiche che uniscono tradizione e innovazione tecnologica come l’aratura, la sarchiatura, la pacciamatura, che riducono la crescita di infestanti che rubano acqua alle colture, evitano l’evaporazione dell’acqua e ossigenano il suolo.

L’aridocoltura è particolarmente adatta a coltivazioni come vite, olivo, cereali (specie grano e orzo), legumi (in particolare fave, ceci, lenticchie e piselli), patate, cipolla e aglio, pistacchi e nocciole, pomodoro

Cambiare direzione per non stressare il suolo: il caso dei nostri stagionati vegetali

Anche la coltivazione del mandorlo richiede una certa quantità di utilizzo dell'acqua. 

Nei decenni precedenti una grande percentuale di mandorleti non era irrigata. Tuttavia, gli agricoltori hanno rapidamente scoperto che il mandorlo risponde molto bene all’approvvigionamento idrico (500-600 mm), sia in termini di crescita vigorosa che di notevole aumento della produzione.

Così, oggi la maggior parte dei mandorleti è irrigata. In generale, la bassa umidità del suolo è altamente associata all’inibizione della crescita della vegetazione e quindi alla diminuzione della produzione.

Nonostante l'irrigazione, la mancanza di acqua piovana comunque incide sulla grandezza del seme stesso.

Il raccolto 2023 per esempio ci ha dato mandorle di calibro più piccolo rispetto agli anni passati. 

Questo però non è un problema per noi: per la produzione dei nostri stagionati a base di mandorla non abbiamo bisogno di calibri importanti, anzi.

Possiamo utilizzare mandorle più piccole e quindi non abbiamo necessità di irrigare la pianta più del dovuto.

La scelta di spostare il nostro core business verso la produzione di prodotti innovativi è stata fatta anche per essere più rispettosi dell'ambiente che ci circonda, senza sfruttarlo.

L'acqua è un bene prezioso, e senza acqua non ci sarà più cibo.

Non ci saranno più mandorle.